Sicurezza e attività antitumorale di Nivolumab nel trattamento di pazienti con carcinoma ovarico Platino-resistente


PD-1 è un recettore co-inibitorio della segnalazione immunitaria espresso sulla superficie delle cellule T che svolge un ruolo fondamentale nei meccanismi che regolano l'attività antitumorale.

Uno studio di fase II ha valutato la sicurezza e l'attività antitumorale dell'anticorpo anti-PD-1, Nivolumab ( Opdivo ), nel trattamento di pazienti con tumore all’ovaio resistente a chemioterapia a base di Platino.

Lo studio, randomizzato e in aperto, ha incluso 20 pazienti con carcinoma ovarico Platino-resistente, 10 dei quali trattati con infusione endovenosa di Nivolumab alla dose di 1 mg/kg mentre i restanti 10 con una dose di 3 mg/kg, a partire dal 21 ottobre 2011.

Il farmaco è stato somministrato per via endovenosa ogni 2 settimane, per un massimo di 6 cicli ( 4 dosi per ciclo ) o fino a progressione della malattia.

L'endpoint primario dello studio era la migliore risposta complessiva, valutata al termine del trattamento avvenuto il 7 dicembre 2014.

L'analisi dei risultati ha evidenziato un tasso di risposta nell'intero campione pari al 15%, che includeva 2 pazienti della coorte trattata con 3 mg/kg di Nivolumab che hanno sperimentato una risposta completa e duratura.

Il tasso di controllo della malattia osservato nell'intero campione è stato invece pari al 45%.

Al termine dello studio, il tempo mediano di sopravvivenza libera da progressione è stato di 3.5 mesi ( intervallo di confidenza [ IC ] 95%: 1.7-3.9 mesi ), mentre la sopravvivenza globale mediana è stata di 20.0 mesi ( IC 95%: 7.0 mesi-non raggiunta ).

Reazioni avverse di grado 3 o 4 correlate al trattamento si sono verificate in 8 ( 40% ) dei 20 pazienti, 2 delle quali gravi.

In conclusione, i risultati di questo primo studio che ha valutato l'attività antitumorale di Nivolumab nel carcinoma dell’ovaio hanno dimostrato che il farmaco presenta una efficacia clinica e una tollerabilità incoraggianti nei pazienti con carcinoma ovarico resistente alla chemioterapia a base di Platino. ( Xagena2015 )

Hamanishi J et al, J Clin Oncol 2015; 34: 4015-4022

Onco2015 Gyne2015 Farma2015


Indietro

Altri articoli

Nonostante i progressi terapeutici, gli esiti per le pazienti con tumore all'ovaio resistente / refrattario al Platino rimangono sfavorevoli. La...



Le pazienti con carcinoma ovarico sieroso di alto grado resistente o refrattario al Platino ( PR-HGSC ) hanno una prognosi...


L'uso aggiuntivo dell'imaging molecolare intraoperatorio ( IMI ) sta guadagnando accettazione come potenziale mezzo per migliorare gli esiti della resezione...


Uno studio di fase III ha esplorato l'efficacia e la sicurezza di Fuzuloparib ( precedentemente Fluzoparib; AiRuiYi ) rispetto al...


La chemioterapia neoadiuvante a base di Platino seguita da chirurgia primaria ritardata ( DPS ) è una strategia consolidata per...


L'obiettivo dello studio è stato quello di descrivere l'attività clinica della Ciclofosfamide metronomica in una popolazione di pazienti con carcinoma...


I risultati dello studio SOLO3 hanno mostrato che per i pazienti pesantemente pretrattati con carcinoma ovarico con mutazione BRCA, Olaparib...


La Commissione europea ha approvato Zejula ( Niraparib ), un inibitore orale PARP [ poli(ADP-ribosio) polimerasi ] da assumere una...


Lo sviluppo clinico di Rucaparib è stato avviato con lo Studio 10 e con l’ARIEL2: l’efficacia di Rucaparib è stata...